In ospedale in sicurezza

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Gli ospedali, che dovrebbero essere luoghi asettici e privi di qualsiasi organismo estraneo, non sono però esenti da rischi di infestazione. È possibile infatti che vengano attratti al suo interno diversi infestanti, quali topi, ratti o blatte, la cui presenza è intollerabile.

La professionalità che viene chiesta a qualsiasi disinfestatore si accentua in questo ‘microcosmo’ in cui le azioni di ognuno sono strettamente legate a quelle degli altri e in cui ogni azione incauta o distratta può portare a conseguenze più gravi di ciò che accadrebbe in altri ambienti.

Prevenzione: occorre effettuare un’analisi preliminare dei potenziali rischi e delle maggiori criticità della struttura da trattare e, sulla base di quanto evidenziatosi, provvedere all’elaborazione ed attuazione di un piano di monitoraggio.

il controllo di una struttura sanitaria deve svilupparsi principalmente nelle aree esterne, ovvero devono essere messe in atto tutte quelle procedure necessarie ad impedire l’ingresso di infestanti. Per questa ragione sono da valutare attentamente i piani di derattizzazione andando a incidere nelle zone più a rischio oltre a indagare tutte le aree di possibile sviluppo di culicidi, quindi identificando bene siti di riproduzione fissi e avventizi. Nelle zone interne la massima attenzione deve essere posta dove abbiamo interconnessione con l’esterno con il ricevimento merci per evitare intrusioni indesiderate predisponendo opportuni piani di monitoraggio con l’obiettivo di far tendere a zero il rischio d’infestazione riducendo così al minimo possibile i trattamenti all’interno delle strutture sanitarie.

Lotta: qualora il monitoraggio rilevi delle criticità, occorre procedere alla valutazione del pericolo e decidere il tipo di intervento da attuarsi.
Lotta mirata: effettuare i trattamenti dove servono con prodotti sicuri e con il miglior destino ambientale possibile.
Lotta guidata: intervenire con i giusti dosaggi unitari integrandoli con servizi di pulizia e di manutenzione.

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