Nuova piscina nel 2016? Pensa anche allo scavo!

Se stai pensando di regalarti una piscina per la prossima stagione estiva, pensa anche allo scavo!

La situazione attuale in tema di gestione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti della costruzione di una piscina è la seguente:
– applicazione dell’art. 41bis del D.Lgs 152/2006 per tutti i cantieri inferiori a 6.000 mc e per tutte le altre casistiche che non ricadono nel DM 162/2012, indipendentemente dalla quantità.

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In base a questa norma, il proponente o il produttore se vuole dichiarare il materiale proveniente dal proprio scavo, un sottoprodotto e non un rifiuto deve attestare il rispetto di quanto previsto in essa mediante una autocertificazione (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del DPR 445/2000 da presentare all’Arpa territorialmente competente.

Pertanto se lo scavo per la realizzazione della piscina (vasca, locali tecnici interrati, etc.) è inferiore a 6.000 mc, il proprietario ha la facoltà di dichiararlo conforme ai requisiti di legge e quindi venderlo o allontanarlo a costo zero, viceversa il materiale scavato è da considerare rifiuto da condurre alle discariche autorizzate.

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