Una derattizzazione…pensata bene!

zanzara-300x200Il nuovo Regolamento nel campo della lotta ai roditori prescrive che:

– La zona trattata venga adeguatamente segnalata indicando il rischio di avvelenamento e le prime misure di soccorso.
– I contenitori con le esche vengano regolarmente controllati e che le esche consumate vengano sostituite.
– Il trattamento non sia destinato ad un uso permanente, per cui si debbono organizzare trattamenti che durino al massimo 6 settimane. Alla fine del trattamento i contenitori vanno rimossi dalla loro collocazione e le esche rimaste devono essere eliminate secondo le norme vigenti.

Si tratta di una vera rivoluzione per quello che riguarda la gestione dell’attività di derattizzazione sui territori comunali:

– Devono sparire quelle insulse etichette adesive attaccate in ogni dove per segnalare le zone soggette a derattizzazione, che fanno apparire le nostre città come invase da legioni di topi, e che in realtà sono una forma di pubblicità occulta delle aziende che si occupano di questa attività, per fare posto ad una segnaletica meno chiassosa e mirata all’informazione della cittadinanza.
– Devono essere controllati e reintegrati i contenitori di esche rodenticide a poche settimane dalla loro collocazione, allo scopo di verificare la presenza e la consistenza della popolazione murina e al fine di mantenere alto il livello dell’azione attraverso la sostituzione delle esche consumate. Tutto il contrario delle campagne di derattizzazione attuali che prevedono campagne di collocazione di esche avvelenate a distanza di mesi tra l’una e l’altra.
– Deve sparire quell’accozzaglia di erogatori di esche che, collocati da anni nelle nostre strade, sono diventati parte dell’arredo urbano delle città. Tra l’altro, un arredo che nella stragrande maggioranza dei casi appare sporco e danneggiato. Questo allo scopo di evitare dispersione di esche e/o avvelenamenti di animali e cose.

Attualmente, l’unica Amministrazione del nostro territorio che si è adeguata al Regolamento biocidi è il Comune di Rimini. Le altre Amministrazioni ignorano o sembrano ignorare l’esistenza della Norma. Si tratta di un atteggiamento negligente e pericoloso per la salute e l’ambiente che ci auguriamo possa velocemente essere rivisto.

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